Parrocchia di Monsanto - Una casa per la comunità
Nel cuore della Toscana, adagiato sulle meravigliose colline del Chianti, Monsanto è un piccolo borgo di circa 300 abitanti che vede le sue origini fin dall’anno 1000 (citato in una donazione da parte di Ugo di Toscana alla Badia di San Michele a Marturi). La chiesa, di puro stile romanico, è attestata fin dal XIII sec. come canonica e sede di priore, ad indicarne l’importanza, con privilegio di fonte battesimale. Nel suo territorio inglobò anche la Chiesa di San Giusto a Cepparello, dell’omonimo antico Castello, il quale a seguito della vittoria da parte della fazione Ghibellina della battaglia di Monteaperti (settembre 1260) subì danneggiamenti strutturali a causa delle scorrerie che i Ghibellini stessi fecero contro i luoghi e le fabbriche possedute dai Guelfi anche nel Chianti. Nello specifico, furono danneggiati in quella circostanza due palazzi con torre e alcune abitazioni, nonché le mura e il mulino. Del castrum si possono ancora oggi visitare i ruderi e i muri di cinta. All’interno della chiesa di Monsanto si possono ammirare una madonna con Bambino, un Crocifisso ligneo del XV secolo, Santi su tavola e alcune tele seicentesche tra cui una Santa Caterina di pregiata fattura. L’edificio si affaccia sulle fertili e dolci colline del chianti, di cui l’uomo da secoli si è preso cura nella sapiente coltivazione della terra, per trarne vini pregiati e olio di ottima qualità. A Monsanto vive una comunità molto attiva, il cui cuore pulsante è da sempre, ma specialmente in questi ultimi anni, la Parrocchia, che con una serie di iniziative di carattere religioso ma anche ricreativo culturale, è diventata un punto di aggregazione non solo per gli abitanti della frazione ma anche per le numerose presenze che vengono dai territori limitrofi e anche oltre. Per consentire lo sviluppo e l’ampliamento di queste realtà, che hanno bisogno di spazi adeguati e strutture in grado di consentire la gestione degli eventi in sicurezza e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, è stato predisposto un progetto di recupero di alcuni locali della canonica da adibire a sala conferenze, una nuova sistemazione della biblioteca “Il dono”, il recupero dei locali del circolo e la realizzazione di un punto ristoro. La bellezza dei nostri paesaggi plasmati dall’assiduo lavoro dell’uomo, l’arte e la storia che ci sono state affidate, le nostre eccellenze gastronomiche, le nostre tradizioni e il costante perseguimento della coesione sociale delle nostre comunità sono un patrimonio comune da non dilapidare. E’ questo il nostro impegno e la nostra sfida.