Con il presente progetto l’Associazione Ecomuseo della Montagna Pistoiese si propone di promuovere la cultura ambientale a ogni livello, sia specialistico per gli addetti ai lavori, che per un pubblico più diffuso; permettere una fruizione più approfondita e moderna della collezione presente all’Orto Botanico Forestale di Abetone; garantire una migliore fruibilità dei beni culturali e naturalistici; proteggere i manufatti di valore storico-culturale, al fine di restituire al pubblico la bellezza originaria. Il lavoro si orienta sulle due seguenti azioni: 1. La costituzione di una banca dati digitale relativa al patrimonio vegetale dell’Orto Botanico Forestale di Abetone al fine di migliorare la gestione dei dati e delle collezioni dell’Orto, facilitarne la conservazione e rendere possibile una più ampia e agevole fruizione. Si ritiene quindi opportuno procedere a catalogare e archiviare digitalmente le accessioni e i campioni, adottando criteri univoci e coerenti con gli standard degli altri orti botanici portando sensibili benefici, sia per l'uso dei dati già esistenti sia per l'inserimento e gestione dei dati futuri. Oltre all'indubbio vantaggio per la gestione dell'OBFA, la digitalizzazione della documentazione permetterebbe di migliorare la collaborazione con gli altri orti botanici della comunità nazionale e internazionale. Ci si propone quindi di costruire un database e un geo-database con relative interfacce in rete che consentano di accogliere i dati esistenti nell'archivio cartaceo e quelli futuri, di modificare o cancellare i dati, di consultarli in tempo reale e di produrre elenchi, relazioni e materiale didattico. 2. Il restauro del portone ligneo di Palazzo Achilli di Gavinana – unico museo del paese aperto al pubblico, sede dell’Associazione Ecomuseo e Punto informativo. Il palazzo accoglie ogni anno circa 2.000 visitatori ed è vissuto grazie anche agli eventi che vi vengono realizzati sia dall’Associazione Ecomuseo che dalle tante associazioni del territorio, che possono utilizzare gli spazi per le loro attività. Il portone, a due ante con maniglie in ferro battuto, verte al momento nella sua parte esterna in pessime condizioni conservative, sia dal punto di vista dei materiali protettivi superficiali che dal punto di vista strutturale. L’infisso presenta, infatti, ampie cadute di colore, spaccature, disconnessioni, perdita di materiale, dovute principalmente a dilavamento e irraggiamento solare, oltre all’usura del tempo. Si ritiene necessario, pertanto, un intervento di ripristino radicale della parte esterna del portone, con l’utilizzo di materiali sintetici specialmente formulati appositamente per gli esterni, data l’esposizione dell’opera agli agenti atmosferici.